Eccoci qui con una nuova Rubrica! Chiara La Lettrice sulle nuvole se n’è inventata un’altra delle sue e questa volta l’intento è quello di spingerci a leggere autori/trici mai letti prima. Potevo non cogliere l’occasione? E, complice la Reading Challenge a cui ho aderito che poneva tra gli obiettivi la lettura di un distopico, la mia scelta è caduta su Cormac McCarthy, scrittore statunitense che da tempo mi incuriosiva, col suo La strada.
L’iniziativa avrà cadenza mensile e il giorno individuato è il 28 di ogni mese.
La strada
Recensione
Non se n’è andato, disse il bambino. Alzò gli occhi. Aveva il viso rigato di fuliggine. Non è vero.
Che cosa vuoi fare?
Aiutarlo, papà. Voglio solo aiutarlo.
L’uomo si voltò a guardare la strada.
Papà, aveva solo fame. Adesso morirà.
Sarebbe morto comunque.
Ha tanta paura, papà.
L’uomo si accovacciò e guardò il bambino. Anche io ho paura, disse. Lo capisci? Anche io ho paura.
Il bambino non rispose. Rimase seduto lì a capo chino, scosso dai singhiozzi.
Non tocca a te preoccuparti di tutto.
Il bambino disse qualcosa che l’uomo non capì. Cosa?, disse.
Il bambino alzò gli occhi, il viso sporco e bagnato. Sì, invece, disse. Tocca a me.
La strada è un romanzo colmo di inquietudine: la tensione è sempre costante e non servono azioni rocambolesche o colpi di scena straordinari, non serve altro se non la capacità dell’autore di rendere, con efficacia spiazzante, l’incertezza che avvolge, oltre al futuro, anche lo stesso presente.
Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c’è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri.
La strada commuove quando sembra non lasciare via di scampo, quando appare più forte, quando prova a sottrarre il domani a chi la sta percorrendo; La strada strazia quando urla il tormento di un padre che vede il corpo scheletrico del figlio e sa che, forse, quello potrebbe essere l’ultimo giorno in cui potrà stringerlo tra le braccia; La strada spaventa. La strada toglie ma La strada sa anche dare: smuove le coscienze, spinge alla riflessione e si anima di slanci quasi poetici, mentre dipinge, con tratti malinconici, momenti irripetibili dell’universo emotivo di coloro che la stanno percorrendo e lascia un’eredità – quella paterna – fatta di beni non certo materiali, ma che sono un patrimonio umano inestimabile.
La strada scava. Rapisce. Toglie il fiato. E grida una devastazione che sovrasta. Imprigiona e sevizia. Eppure continua a snodarsi: non giunge a vicoli ciechi, ma spinge ancora al cammino. Nonostante i giorni cupi, nonostante il mare che ha perso il colore blu, nonostante la morte.
Nonostante ogni cosa sia ormai riarsa, nonostante la terra non riesca più a generare frutti, nonostante l’estinzione di più di una specie vivente la fiammella – o forse l’incendio – della speranza continua ad ardere e si rifiuta di effondere l’ultimo respiro.
Ed è in questa rappresentazione scabra, a tratti fatalista, a tratti incapace di rassegnarsi, che questa storia diviene metafora, si colma di stupore e incredulità, afferra le viscere del lettore che viene risucchiato in una dimensione vivida e angosciante, ma che lascia fluire un turbamento che raggiunge il cuore, emozionato dalla sincerità di un legame che trascende qualunque cosa, che è autenticamente profondo e riesce – ostinato – a sopravvivere. Sempre. Contro ogni pronostico o avversità.
Impossibile non lasciarsi scuotere dai sentimenti che pervadono le pagine: impetuoso è il rimbombare delle emozioni; drammatica la sofferenza legata al dover trovare – ogni giorno, ogni maledetto momento – il coraggio di proseguire il cammino; appassionante è abbandonarsi alle suggestioni che si muovono da questo libro, che pur nella sua brevità è – in termini di carica comunicativa – opulento e tenacemente incisivo.
Sono certa che su questo romanzo molto – oltre a quanto detto – potrebbe essere aggiunto. Probabilmente se ne potrebbero annoverare i difetti e certamente si potrebbe fare cenno alle impressioni di carattere metafisico che ne segnano le pagine.
Quando si muore è come se morissero anche tutti gli altri.
Immagino che Dio lo saprebbe. Dico bene?
Non c’è nessun Dio.
Ah no?
Non c’è nessun Dio e noi siamo i suoi profeti…
Senza dubbio potrei aggiungere altro, ma penso, e, certamente questo romanzo non potrebbe che esserne la conferma, che un libro usi parole diverse per rivolgersi a ognuno dei suoi lettori, che, al cambiare del destinatario, sappia farsi capire in maniera differente e lasci di sé qualcosa di irripetibile. Non posso, quindi, che invitarvi alla sua lettura.
Ora vi do l’appuntamento al 28 Maggio, quando l’appuntamento con la Rubrica si ripeterà e vi lascio il banner, per il quale ringrazio Dolci di Le mie ossessioni librose, nel quale potrete vedere quali altri Blog oggi si sono uniti all’iniziativa.
Quando sognerai di un mondo che non è mai esistito o di uno che non esisterà mai e in cui sei di nuovo felice, vorrà dire che ti sei arreso.
Uno dei miei libri preferiti!
"Mi piace""Mi piace"
Ti capisco ❤
"Mi piace""Mi piace"
Dalla tua recensione percepisco che si tratti di un libro molto bello ma qualcosa mi frena…
"Mi piace""Mi piace"
Che bella recensione! È già in lista, ora ho ancora più voglia di leggerlo
"Mi piace""Mi piace"
Bello!
"Mi piace""Mi piace"
Ho sempre pensato a quello che avrei fatto in una situazione simile dove io fossi rimasta l’unica sulla terra. Almeno adesso so che non è una sola mia fantasia 😂😂
"Mi piace""Mi piace"
Iniziativa interessante, soprattutto per far conoscere gli esordienti!
"Mi piace""Mi piace"
Bella recensione, ma non è un libro nelle mie corde
"Mi piace""Mi piace"
Bellissima recensione. Ho già letto il libro e tu hai evidenziato tutto.
"Mi piace""Mi piace"
Complimenti per questa recensione fantastica! Davvero bellissima ❤ E sappi che è proprio per "colpa" tua se ho messo il libro in wishlist 😉 Lo conoscevo, ovviamente, ma non avevo mai visto un tale parere online da indurmi all'acquisto pressoché immediato 😀 Grazie ❤
"Mi piace""Mi piace"
E’ proprio il genere che fa per me. Devo leggerlo da anni. Grazie per la tua recensione!
"Mi piace""Mi piace"
Bella recensione però è una storia che in questo periodo non fa per me, ho bisogno di cose più allegre
"Mi piace""Mi piace"
Ti capisco, bisogna essere ben disposti per certe letture
"Mi piace""Mi piace"
Bellissimo!
"Mi piace""Mi piace"