(L’Angolo Vintage 2.0 #7) Verso l’ora zero – Agatha Christie

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Dopo la pausa di Marzo il Blog ripropone l’appuntamento con L’angolo Vintage 2.0, Rubrica ideata da Chiara La lettrice sulle nuvole. Chi ha avuto modo di seguirmi sa già che l’iniziativa si pone come obiettivo quello di costringerci a prendere in mano quei titoli che da tempo “immemorabile”, pur essendo presenti nelle nostre TBR, restano lì ad aspettare di essere sottratti al triste destino di vedersi preferire altre letture.

Ogni 17 del mese verrà pubblicata la recensione del titolo fortunato.

 

Come sempre la scelta non è stata semplicissima perché gli scaffali della mia libreria sono zeppi di libri comprati e poi “quasi” dimenticati, e in più, questa volta, avevo l’esigenza di prendere due piccioni con una fava, per riuscire a centrare uno degli obiettivi proposti dalla Reading Challenge a cui sto partecipando: leggere un libro pubblicato prima del 2000. Di sicuro la rubrica si prestava allo scopo e dopo un po’ di indecisione ho individuato il titolo che faceva al caso mio, Verso l’ora zero di Agatha Christie, che possiedo in un’edizione CDE Gruppo Mondadori del 1992. Più vintage di così!

Nessuna descrizione della foto disponibile.Verso l’ora zero

Agatha Christie

Genere: Giallo

Descrizione: Il delitto perfetto va organizzato con cura. Occorre pianificare in anticipo tutte le mosse che porteranno al risultato finale. L’assassinio di Camilla Tressilian, austera nobildonna uccisa nella sua villa in Cornovaglia, è stato invece organizzato nel modo peggiore. Il killer ha lasciato troppi indizi, e tutti puntano verso Nevile Strange, l’erede universale della vittima. Il sovrintendente Battle è però convinto che quell’omicidio non sia che la prima mossa di un piano astuto per sopprimere un’altra vittima: lo stesso Nevile!

 

 

 

 

Recensione

Maryella B.

«Mi piacciono le belle storie gialle» continuò «ma come sapete cominciano sempre da un punto sbagliato. Cioè cominciano col delitto. Ma il delitto è la fine. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo posto a una certa ora di un certo giorno. […] «Sì. Tutto sembra convergere verso un punto prestabilito. E poi quando arriva il momento ecco… l’ora zero. Sì, tutta questa gente si è trovata a convergere verso l’ora zero…» Rabbrividì.

Indiscussa signora del giallo, Agatha Christie è ancora oggi una delle autrici più lette e apprezzate del panorama letterario mondiale: una produzione vastissima, la sua, a cui si legano i nomi di due personaggi indimenticabili, come Hercule Poirot e Miss Marple, la cui presenza è uno dei valori aggiunti delle sue storie. Verso l’ora zero, però, rappresenta un’eccezione a questa  consuetudine:  l’investigatore chiamato a risolvere il mistero dell’omicidio di Camilla Tressilian è  il sovrintendente Battle, non nuovo nel ruolo di protagonista di alcuni dei romanzi dell’autrice inglese, che, con quest’indagine, però, abbandonerà definitivamente le scene, infatti non apparirà in nessun altro libro scritto in seguito dalla Christie.

Lo stile dell’autrice è, come sempre, inconfondibile e non delude: da molti anni non leggevo una delle sue storie ed è stato molto bello ritrovare le atmosfere, l’attenta ricostruzione psicologica dei personaggi, la trama ben congegnata in cui la suspense è in crescendo fino al momento della risoluzione del mistero, quando la Christie sfodera il solito colpo da maestro e sorprende il lettore con un finale inaspettato. Probabilmente questo non può essere annoverato tra i titoli più riusciti – o famosi – della scrittrice, ma, per me, è stato come ritrovare una vecchia amica e giungere a un piacevole appagamento: la storia mi ha molto coinvolta, complici le sfumature fumose degli indizi disseminati lungo tutta la trama e una componente suspense gestita magnificamente, che lascia col fiato sospeso mentre si tenta di comprendere dove stia la verità, chi stia mentendo e ingannando gli occhi del pubblico, se l’assassino agisca da solo o abbia un complice…

Verso l’ora zero ci prende per mano e ci conduce, senza forzature o fretta,  all’interno della vicenda, non dimenticando di puntare l’attenzione sul periodo precedente al delitto, non trascurando di fornirci tutti quegli elementi che condurranno verso il momento decisivo e, soprattutto, delineando, con precisione chirurgica, la complessità delle relazioni personali che si instaurano tra i personaggi, tutti colti nella loro dimensione più fosca e poco chiara; tutti ritratti allo scopo di instillare dubbio e diffidenza nel lettore, che non sa se cedere alla simpatia verso un protagonista o pensare che quella sensazione di empatia sia solo il risultato di una maschera ben indossata.

«Ma… Ecco! C’è sempre stato un ma in questa casa… come un’ombra che si insinua dappertutto. L’ombra di Audrey!» Nevile aveva un’espressione stranita.

«Non vorrai farmi credere di essere gelosa di Audrey!»

«Non è gelosia la mia! È paura! Nevile, tu non conosci Audrey.»

«Non la conosco? Dopo essere stato suo marito per più di otto anni?»

«No!» ripeté Kay. «Tu non conosci Audrey!»

Scena del crimine è una villa in Cornovaglia, dove, ospiti di Camilla Tressilian, si ritrovano il pupillo – nonché erede universale – della vittima, la moglie attuale, la ex consorte lasciata dopo otto anni di matrimonio, due vecchi amici di infanzia e diversi altri personaggi. La situazione è controversa e molti sono i momenti di imbarazzo, soprattutto quando Nevile palesa un pentimento riguardo alla scelta matrimoniale e manifesta un ritrovato interesse per la moglie abbandonata, provocando le ire dell’attuale consorte e il biasimo  della padrona di casa. Dopo un confronto molto forte con quest’ultima, il giovane  risulta l’ultima persona ad aver visto in vita la donna e una serie di prove, lasciate dall’assassino – al limite della stupidità – non fanno altro che gridarne la colpevolezza. Ma l’intuito del sovrintende Burkle non si lascia ingannare: il quadro indiziario sembra costruito ad arte per puntare dritto verso Nevile Strange; tutto lascia intendere un diabolico piano studiato nei minim dettagli per distruggere una persona. Naturalmente non aggiungo altro, ma vi invito, se il giallo è un genere che leggete e se apprezzate l’autrice inglese, a non lasciarvi sfuggire questa lettura, a cui assegno poco meno di quattro stelline, perché non ho molto gradito la virata romantica sul finale: troppo frettolosa, poco convincente e non necessaria.

Vi ricordo che, come sempre, insieme a me, oltre a Chiara, hanno aderito anche altre Blogger, tutte inserite nel banner dei Blog partecipanti, per il quale ringrazio Dolci Le mie ossessioni librose-

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8 commenti Aggiungi il tuo

  1. dolci73 ha detto:

    Ho letto tutto di Aghatha Christie! Un’autrice fantastica

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  2. Silvia Bragalini ha detto:

    Ciao! Io ho parlato di Agatha Christie il mese scorso 🙂 Amo questa autrice, grazie per il consiglio!

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  3. CHIARA ROPOLO ha detto:

    Ho letto diversi libri suoi, Questo mi manca

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  4. Ludovica ha detto:

    Lo so che lei sia la SIGNORA del giallo indiscussa,ma dopo le medie in cui fui obbligata a leggerla,non ci ho mai più riprovato!😰

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  5. chiccabloglibrintavola ha detto:

    ah la cara Agatha autrice di indubbio valore, ho letto molti suoi romanzi ma questo mi manca, mi riprometto di riprendere in mano i suoi romanzi spessissimo, ma altrettanto spesso mi faccio trascinare da altre letture!

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  6. Sorairo ha detto:

    La Christie…Il mio tallone d’Achille perché non riesco ad iniziarla ^^”
    Prima o poi almeno uno dei suoi libri devo proprio leggerlo

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  7. Susy Tomasiello ha detto:

    Quest’autrice non l’ho mai letta perchè non scrive il genere che predilogo ma mi ha sempre affascinato molto

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  8. Erica Libri al caffè ha detto:

    Io credo di aver letto due libri della Christie e mi riprometto sempre di leggere qualcos’altro perché m’intriga

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