Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.
A Dicembre il filo conduttore sarà:
Un libro con neve in copertina o nel titolo
Visto il periodo e con un tema come questo sarebbe stato molto difficile sottrarsi all’imperativo del richiamo natalizio e così la mia scelta è caduta su un classico intramontabile Canto di Natale di Charles Dickens.
Edizione: 11
Anno edizione: 2001
Descrizione: «Pensate alle gioie presenti – ognuno ne ha molte – non alle disgrazie passate – tutti ne hanno qualcuna. Riempite di nuovo il bicchiere con volto radioso e cuore pago. Mi ci gioco la testa che il vostro sarà un Natale allegro e un anno nuovo felice.»
Come tutte le grandi storie, “Un canto di Natale” ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarietà umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell’incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una città degradata, e soprattutto un magico regalo di Natale che trasforma il gelo e il buio dell’egoismo e dell’avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. Riprendendo fra le mani “Un canto di Natale” ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi.
Recensione
MaryellaB.
— In questa stagione dell’anno cadente — proseguì lo Spettro — io soffro di più. Perché mai, in mezzo alla folla dei miei simili, passavo io con gli occhi abbassati alla terra, perché una volta non gli alzai verso quella stella benedetta che guidò un giorno i sapienti ad un povero abituro? Non potevo io forse, io, esser guidato da quella luce ad altri poveri abituri? —
Vergognandomi un po’ ammetto – ma credo sia già chiaro a tutti – che non avevo ancora letto A Christmas Carol, sebbene ne conoscessi a grandi linee il contenuto dal momento che dai suoi temi e dalle speciali suggestioni in esso narrate hanno attinto a piene mani il cinema, la tv, i fumetti, i film d’animazione… E in effetti trovare la sorpresa non era facile, ma non trovare sorprese non significa non provare emozioni: e in questo Charles Dickens è riuscito a operare la propria magia. Ha il sapore commovente e consolatorio della fiaba, Un canto di Natale, e con sé porta la speranza: la speranza nella possibilità di cambiare se stessi; la speranza di potersi sempre riconciliare col mondo e con gli altri; la speranza di poter scoprire dentro di sé un universo di sentimenti, fragilità e ricchezza il cui valore non ha nulla a che vedere con il benessere economico. E insieme alla speranza giganteggia la consapevolezza che si è niente quando non si ha la capacità di farsi toccare il cuore dalla compassione per la condizione altrui, dalla misericordia e dall’amore. Il Natale, insieme agli spiriti che visitano l’arcigno e avaro – nei gesti e nei sentimenti – Ebenezer Scrooge diviene un’opportunità per scoprire una prosperità insospettata, che nasce dall’aprire gli occhi e vedere – finalmente – quanto misera sia la vita quando ci si lascia governare dall’egoismo e quanto sia spaventoso morire da soli, senza nessuno che manifesti un minimo dolore per la persona che sei stato né provi la più piccola sofferenza al pensiero che sentirà la tua mancanza. È un messaggio di rinascita e riscatto quello che Dickens ci ha tramandato, ma è, altresì, una critica forte e spietata contro le ingiustizie sociali che affliggono il suo tempo. Riguardo a queste questioni l’autore, attraverso la conversione del vecchio Scrooge, vuole sensibilizzare verso una sollecitudine attenta ai problemi altrui e a un’azione fattiva: fare la propria parte nel tentativo di risolvere quelle tribolazioni collettive che angustiano chi ci circonda dev’essere avvertito come uno slancio naturale e imprescindibile, fonte di gioia e di appagamento e maturazione personale. L’abbandono della grettezza e dell’individualismo a favore della generosità, la necessità di abbracciare una filantropica dedizione verso chi è più sfortunato, è questa l’eredità dal valore universale, che ancora oggi, a distanza di 175 anni da quando fu scritto, siamo chiamati a raccogliere.
Se non l’avete ancora fatto credo dovreste anche voi leggere A Christmas Carol.
— Spirito! — gridò egli abbracciandosi alla sua veste, — ascoltami! Io non son più lo stesso uomo di prima. Io non sarò l’uomo che sarei stato, se non t’avessi seguito. Perché mostrarmi tutto questo, se per me non c’è più speranza? —
Per la prima volta la mano parve agitarsi.
— Buono Spirito, — ei proseguì, sempre prostrato — tu ti commuovi perché sei buono, tu hai pietà di me. Dimmi, assicurami ch’io posso ancora, mutando vita, cangiar queste scene che m’hai mostrate! —
La mano tremò di nuovo in atto di conforto.
— Io onorerò sempre Natale nel cuore, io ne serberò il culto tutto l’anno. Vivrò nel passato, nel presente e nell’avvenire. Mi parleranno dentro tutti e tre gli Spiriti. Non mi scorderò delle loro lezioni. Oh, dimmi, dimmi che mi sarà dato cancellare lo scritto di questa pietra! —
Vi lascio il banner con gli altri appuntamenti della Rubrica ed estendo, a chi volesse, l’invito a unirsi a noi: ci trovate (Qui)
Bella iniziativa la catena tematica!
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Sì, è molto stimolante 🙂
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Un classico di Natale che ho amato tantissimo.
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Sì, vale la pena leggerlo 🙂
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Bellissimo Canto di Natale, l’avevo letto alle medie 💣
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Io arrivo in ritardo 🙂
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Please follow me
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Forse è ancora meglio perché cogli di più le sfumature di Dickens
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Forse sì…
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ammetto che anche io non l’ho mai letto, dovrei proprio farlo
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Tra l’altro non è lunghissimo. Io avevo il cartaceo ma può essere facilmente reperito ini formato digitale su Liber Liber 🙂
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Amo questo libro, mi piace immergermi nelle sue pagine almeno una volta l’anno
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Sì, molto bello
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Amo questo racconto di Dickens, lo leggo tutti gli anni e ogni volta mi fa riflettere ed emozionare! Con i miei bimbi vedrò sicuramente il film!
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Ottima idea 🙂
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Lo leggo ogni anno, da quando avevo sette anni, e ogni anno mi emoziona, mi riconcilia con il genere umano e mi ricorda perché io sia tanto innamorata del natale.
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Io sono arrivata un po’ tardi ma, essendo da sempre un’amante delle fiabe, sono stata conquistata dal significato consolatore e dai messaggi di speranza e solidarietà che veicola.
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Sai che mi hai fatto venire voglia di leggerlo? Io ho letto la versione ridotta e in inglese per esercitarmi nella lingua, ma la tua recensione mi ha dato lo stimolo di cimentarmi nel romanzo classico.
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Mi fa molto piacere 🙂 ❤
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Un grande classico!
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Senza dubbio
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Questo è il libro che amo di più leggere a Natale.
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Carinissima anche questa iniziativa e la tua scelta è stata ottima: un classico di Natale indimenticabile
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Sì, questa volta la scelta è stata fortunata
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Io da piccola lo leggevo in loop per tutto il periodo di Natale… ora mi sono data una calmata! XD
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🙂
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che figura, anch’io non l’ho mai letto
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C’è sempre tempo per rimediare, in fondo i libri non hanno scadenza
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Hai ragione,ho visto tantissime riproduzioni del libro,cinema e cartoni,fumetti e canzoni,ma ancora non leggo questo classico! Dovrei decidermi…
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C’è sempre tempo per concedersi un libro, magari troverai anche tu l’occasione giusta per buttarti
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bellissimo!!! Adoro Canto di Natale
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Concordo
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Io ho un rapporto ostico con i classici, di questo ho visto tutte le trasposizioni possibili ma non l’ho mai letto…magari ci proverò
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Potresti tentare
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Bellissima iniziativa e ti auguro un sereno 2019!!!
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Grazie, tanti auguri anche a te
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Io penso di averlo letto da piccolina! Avevo un librone con i disegni… ma chissà se era la versione per adulti o quella per bambini non completa…
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Un testo rivisitato migliaia di volte
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Mi dà il link disattivato, non so se è un problema mio…
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