(Purché sia di serie! #2) Redenzione e tormento. Gabriel’s rapture.

Lo scorso mese ho presentato sul Blog un’altra delle strepitose idee di Chiara La lettrice sulle nuvole che si è inventata una nuova Rubrica indirizzata a tutte noi lettrici, o anche lettori, che iniziamo delle serie e poi, sia per mancanza di tempo che perché presi da altre novità librarie, che non fanno altro che distrarci, non riusciamo a ultimarle.

Ora non abbiamo più scuse! Purché sia di serie! è la soluzione ai nostri problemi: la rubrica ci pone l’obiettivo mensile di leggere un libro appartenente a una saga già iniziata precedentemente ( quindi non prevede la lettura del primo episodio) e poi di recensirlo sul blog senza porre le solite limitazioni degli spoiler che oltre che ben accetti sono, in questo caso, quasi d’obbligo. Se volete unirvi a noi non potrà che farci piacere: raggiungeteci nel Gruppo Facebook dedicato all’iniziativa.

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Appuntamento fisso ogni 11 del mese.

Non è stato semplice individuare il libro da leggere perché generalmente sono una lettrice che tende a portare a termine le serie iniziate a meno che non mi deludano o vengano – cosa tutto tranne che rara – interrotte dalle case editrici. La scelta è caduta sul secondo libro della saga Gabriel’s Inferno, di cui recentemente abbiamo pubblicato la (Recensione) scritta da Faby79 che mi ha ricordato che dopo aver letto il primo episodio della storia dedicata al professor Emerson e a Julia non avevo proseguito la lettura delle puntate seguenti: quale migliore occasione se non quella di sfruttare la rubrica per colmare la mia lacuna!

 

Redenzione e tormento. Gabriel’s rapture. Vol. 2

Sylvain Reynard

Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Anno edizione: 2013
In commercio dal: 11 luglio 2013
Pagine: 418 p.
Descrizione: Gabriel e Julia sono anime gemelle. Per lui, quella timida e dolce studentessa universitaria è la luce che ha spazzato via le tenebre del passato; l’angelo che lo ha allontanato dalla strada dell’eccesso e che gli ha insegnato ad amare. Per Julia, l’incontro col professor Gabriel Emerson è stato l’inizio di una “vita nova”. Grazie a lui, Julia si è lasciata alle spalle i ricordi dolorosi e ha trovato la forza per superare le proprie insicurezze. E adesso è pronta per farsi guidare lungo un sentiero costellato di desideri e di trasgressioni, verso il paradiso della felicità… All’ improvviso, però, il destino volta loro le spalle. Qualcuno ha scoperto la loro relazione e, per evitare uno scandalo che trascinerebbe nel fango l’ateneo, il rettore li mette di fronte a un ultimatum: devono separarsi, altrimenti la loro vita diventerà un inferno. Ma come potrà Gabriel scegliere tra la sua Beatrice e la carriera? Come potrà Julia essere felice se rinuncerà ai suoi sogni in nome dell’amore?

Recensione

MaryellaB

 

Quando ho ultimato la lettura di Redenzione e tormento la prima cosa che ho letteralmente gridato è stata “Ce l’ho fatta!” .

Dire che avrei voluto esultare non rende l’idea.

E, purtroppo, ad alimentare il mio stato d’animo non è sta certo la soddisfazione: l’autore è rimasto intrappolato all’interno di un’idea – quella dell’amore cortese – che nel primo libro aveva in qualche modo funzionato ma che trattandosi di fatto di una rappresentazione meramente letteraria – che nulla ha di reale – perde la propria energia espressiva  e finisce col non trasmettere alcuna emozione coerente o credibile.

Gabriel aveva attraversato l’inferno della dissolutezza e della perdizione e attraverso l’amore di – e per – Julia – stava trovando un equilibrio, ma l’ostinazione  di Reynard a portare avanti una raffigurazione “ideale” del sentimento rifacendosi al modello dantesco, spogliandolo della componente fisica a favore di una concezione più platonica del coinvolgimento tra uomo o donna, ha finito col creare dei personaggi e delle situazioni che hanno perso quell’attrattiva che c’era in Gabriel’s inferno. La volontà di creare una storia aulica e di sottrarsi, probabilmente, alla dilagante volgarità che ci ritroviamo sempre più spesso a leggere lo ha portato a costruire una storia fredda, senza alcuna anima né suggestione autentica e spontanea. Tutto mi è parso artefatto e stereotipato e le continue citazioni letterarie non hanno fatto altro che soffocare quella tensione emotiva che mi aspettavo.

L’intero libro si è tradotto in una serie di promesse non mantenute.

Cito testualmente la trama: “Grazie a lui, Julia si è lasciata alle spalle i ricordi dolorosi e ha trovato la forza per superare le proprie insicurezze.” Niente di più falso. Già il giorno dopo la loro prima notte d’amore Julia ripiomba nell’insicurezza, nella gelosia per il passato di Gabriel e nella paura di non sapergli dare piacere. L’atteggiamento protettivo e ultra-rispettoso di Gabriel che, piuttosto che amarla, la venera non fa altro che mortificarne la femminilità e i suoi continui rifiuti – perché tutto deve andare secondo degli schemi – non fanno altro che far vacillare la poverina che non può che sentirsi rifiutata.

Trama: ” E adesso è pronta per farsi guidare lungo un sentiero costellato di desideri e di trasgressioni, verso il paradiso della felicità… “ Certo la poverina era pronta a farsi guidare, il problema è che Gabriel aveva il navigatore in avaria quindi figuriamoci se poteva condurre alcuna per luoghi sensuali ed erotici. Spiegatemi dove starebbe la trasgressione quando l’uomo che desideri e da cui sei desiderata si rifiuta di fare l’amore perché ti vede triste. Triste?!??!?! Sarebbe il caso di spiegare al signor Sylvain Reynard che è universalmente riconosciuto – nonché scientificamente provato – che il sesso è un potente antidepressivo.
E della scena nella doccia ne vogliamo parlare? Lì mi sono detta… finalmente ci siamo… Sembra stia iniziando un gioco erotico che poteva avere dei risvolti interessanti, portando Julia a superare le proprie remore e la timidezza che la contraddistingue, e  Gabriel che fa si tira indietro perché devono uscire! E certo!

Trama: “Profondo, sensuale e straordinariamente romantico.”
E qui ricorro a un’espressione che tradisce le mie origini sicule: MA UNNE?!?!??!
Tradotto: Ma dove?!?!??!
Non è che ci confondiamo col primo libro?

Trama: Gabriel’s Rapture trascina il lettore in un vortice di sentimenti contrastanti e segreti inconfessabili, di slanci impetuosi e decisioni sofferte, proseguendo il racconto della storia d’amore che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo.” E qui sono d’accordo! Non vi dico il vortice di sentimenti contrastanti in cui sono stata trascinata durante tutta la lettura. Nell’ordine: Insofferenza, Incredulità, Irritazione, Ilarità, Disperazione… Fosse stato un cartaceo lo avrei dato direttamente a mio marito per accendere il barbecue e probabilmente ancora prima lo avrei ridotto in mille pezzettini.

Slanci impetuosi? Anche qui mi riconosco nel caso che queste parole descrivano l’impeto e la violenza con cui il libro meriterebbe di essere lanciato fuori dalla finestra.
Per non dimenticare le decisioni sofferte… a partire dalla prima pagina ho sentito prepotente la voglia di abbandonare la lettura mista, però, alla volontà di andare fino in fondo, visto che non è nel mio carattere abbandonare un libro e più di una volta ho avvertito la tentazione irresistibile di adottare il metodo di lettura “a ranocchio” e procedere a salti. Il che testimonia la portata della mia disperazione dal momento che questa cosa va contro ogni mio principio e contro la l’esigenza di farmi un’idea concreta e completa di un libro.
E ditemi voi quale decisione è stata più sofferta di quella di continuare fino in fondo questa lettura?

Tirando le somme: una lettura brutta e deludente.

Quell’uomo che aveva dominato il libro precedente è diventato una ridicola macchietta… l’ombra di se stesso, mentre Julia continuava a percorrere la strada dell’insicurezza e dell’autocommiserazione. Sicuramente la seconda parte migliora e, per assurdo, lo fa quando Gabriel esce di scena: Julia inizia ad acquistare maggiore carattere, ma la situazione riprecipita appena lui rientra e si inventa quell’assurdità dell’astinenza prematrimoniale. Ma mi faccia il piacere!!!! 

La proposta di matrimonio, ha detto bene Julia, ha un che di manipolatorio. Mi è parso di intravedere un risvolto di dominazione in cui il sesso è diventato una merce di scambio: negandole l’esperienza fisica, Gabriel costringe una Julia – desiderosa di unirsi a lui – ad affrettare una decisione per la quale si poteva benissimo aspettare.
Insomma il protagonista, in un modo o nell’altro, decide sempre per la coppia, non tenendo in debita considerazione il parere dell’amata; anche la decisione di sacrificarsi per salvaguardare Julia, per quanto apprezzabile, è presa in modo unilaterale e poteva essere discussa. In fondo in una relazione matura è questo che si fa.
Purtroppo l’idea dell’amore e dell’eros raffigurato da Reynard non mi è piaciuta per niente e io non sono una lettrice che necessariamente ha bisogno di leggere di sesso ogni due per tre: amo gli equilibri e quelle rappresentazioni del rapporto uomo-donna che colgano la complessità di una relazione che non si esaurisce né in un’intesa solo erotica e neppure nel solo coinvolgimento spirituale. Il pensiero che sensualità e rispetto, fisicità e cuore non vadano d’accordo non posso accettarlo. E’ sbagliato e forviante tanto quanto il messaggio che passa da alcuni squallidi erotici che ultimamente dilagano. Ci spostiamo da un estremo all’altro non riuscendo a cogliere la vera essenza dell’amore che è fatto di armonia. A tutto ciò si aggiunge una prosa tra lo stucchevole e il retrogrado che insieme ad alcuni riferimenti ai miti ha appesantito ancora di più la narrazione.

Anche Dicembre non mi ha portato fortuna, ma confido che a Gennaio la mia scelta mi riservi delle sorprese più piacevoli. E voi, intanto, potete andare a scoprire come se la sono cavata le mie compagne d’avventura.

21 commenti Aggiungi il tuo

  1. Irene ha detto:

    Bellissima questa iniziativa! E grazie per la condivisione della serie che, sicuramente, non inizierò mai!

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    1. Maryella B. ha detto:

      Si, la rubrica è un’ottima idea… per quello che riguarda la serie sono certa che non leggerò il terzo libro 😦

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      1. Irene ha detto:

        Credo che parteciperò anche io alla rubrica, se non è un problema… c’è giusto una serie che non leggo da un bel po’ e inizia a mancarmi!

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      2. Maryella B. ha detto:

        Ma certo, sei la benvenuta. Sei su FB? Perché puoi unirti al gruppo in cui ci confrontiamo

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  2. CHIARA ROPOLO ha detto:

    meno male che non ho proseguito con questa serie! Già avevo faticato non poco a finire il primo credo che avrei gettato la spugna prima di te con questo. L’idea forse c’era ma a me non aveva convinto neanche nel primo, in niente. Speriamo che a gennaio vada meglio

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    1. Maryella B. ha detto:

      Il primo lo avevo apprezzato a tratti, ma questo è stato ammorbante in ogni riga 😦

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  3. dolci73 ha detto:

    Io la lessi anni fa sulla moda delle 50 sfumature. Non era male ma non mi aveva fatto impazzire.

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    1. Maryella B. ha detto:

      Diciamo che era la risposta agli erotici del tempo… portava avanti l’idea di un erotismo più delle suggestioni ma quando si calca troppo la mano si finisce con l’ottenere l’effetto opposto.

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  4. pokerqueens ha detto:

    Mi consola sapere di non essere l’unica ad aver provato repulsione per questa serie! Una palla al piede allucinante! Concordo su tutto ciò che hai detto, tant’è che, quando finii il secondo, mi dissi: “Mai più” e così è stato.

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    1. Maryella B. ha detto:

      Del primo avevo apprezzato alcuni spunti, ma questo è bocciato su tutta la linea e, di sicuro, non leggerò il terzo

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  5. Saji Connor ha detto:

    “aveva il navigatore in avaria” – mi hai fatto sorridere!
    E’ strano quando accade di leggere un libro e poi riprendere in mano la trama ed accorgersi che c’è qualcosa che non quadra con quello che si è letto.
    Mi piace la tua interpretazione e la tua recensione del romanzo.

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    1. Maryella B. ha detto:

      Grazie mille: sì, trovo incredibile quando trama e realtà vanno in direzioni totalmente opposte ;_)

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  6. Erica Libri al caffè ha detto:

    Non conosco questa serie e credo che ne starò lontana.

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    1. Maryella B. ha detto:

      In effetti non mi sento di contraddirti 😉

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  7. chiccabloglibrintavola ha detto:

    e meno male che non conosco la serie! via!
    non la si legge!
    Mariella ho riso molto dai a leggerti?
    l’intercalare MA UNNE mi ha fatta scompisciare!

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    1. Maryella B. ha detto:

      “MA UNNE” è il mio hashtag quando i conti non tornano 😉

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  8. elladilibrielibrai ha detto:

    Ho provato a leggerla diverse volte ma, nulla di nulla XD non fa per me XD!!

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    1. Maryella B. ha detto:

      Non posso che condividere

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  9. leparoleinfinite ha detto:

    Una serie che non ho mai avuto il desiderio di leggere

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    1. Maryella B. ha detto:

      Il primo capitolo non era del tutto dispiaciuto, ma questo è stato una delusione su tutta la linea

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