Amnesia
Recensione
È una fredda mattina d’inverno: Zoe, scossa da un incubo, si sveglia e scopre che, talvolta, l’inferno più terribile è quello che prende forma nella realtà. Sottrae le certezze; si nutre di dubbi; paralizza e conduce in una dimensione i cui contorni sono ambigui e insensati. Trascinata su terreni torbidi, che a ogni movimento perdono solidità… si liquefanno… Zoe sente di essere sul punto di naufragare, sommersa da una melma da cui non c’è salvezza.
… aveva avuto l’impressione che le venisse a mancare la terra sotto i piedi; ora invece le sembrava di sprofondare in un buco senza fine…
Ferite ed ematomi ricoprono il suo corpo: scoperta resa ancora più sconvolgente da un’inspiegabile amnesia che le impedisce di ricordare gli ultimi giorni e la scaraventa in un abisso in cui diventa impossibile distinguere la verità dalla menzogna. Mentre scoperte penose continuano a scuotere la sua già precaria situazione, Zoe prova a ricostruire – a fatica e tormentata da inquietanti presagi – un mistero che si fa sempre più intricato e sfuggente. I tentativi di squarciare quella fitta cortina di interrogativi senza risposta e di diffidenza verso tutto e tutti condurrà la protagonista di fronte a rivelazioni scioccanti e a circostanze che metteranno in serio pericolo la sua vita.
Pubblicato in Italia da una realtà editoriale – Edizioni le Assassine – che si propone di mettersi sulle tracce delle penne più diaboliche della letteratura straniera, Amnesia di Patricia Walter è un thriller psicologico ben strutturato e ricco di suspense. Pur essendo un romanzo d’esordio mostra la disinvolta abilità con cui l’autrice tedesca riesce a costruire un intreccio complesso e convincente, nel quale logica e padronanza della trama sono elementi essenziali. La voce di Patricia Walter si addentra con maestria all’interno del mondo emotivo del suo personaggio: lo esplora, lo stravolge, se ne fa beffe, mentre riserva ai propri lettori un’indagine appagante e ipnotica.
Zoe chiuse gli occhi, presa da una stanchezza plumbea. Sperava solo di non sognare di nuovo il salto nel vuoto.
mi hai incuriosita parecchio
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edizioni le Assassine? Fantastico…
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Un nome, un programma 😉
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